delle nostre regioni, da tempi remoti ha saputo unire passione, ingegno
ed estro, per arrivare a creare tantissime ricette che conservano e
racchiudono profumi, sapori tipici ed unici, delle tradizioni popolari.
che è ancora lì che dispensa con cautela gli ultimi raggi utili ed
indispensabili, affinché i frutti settembrini giungano alla giusta
maturazione.
Come l’uva. Che poi diventa vino.
silenzioso dell’anno.
L’estate gioca con l’autunno, crea le prime
sfumature calde tra le foglie, ci lascia scoprire ancora un po’ sulla
spiagge quando, quel sole sempre più assonnato, fa capolino e ci ricopre
quando punge la sua aria frizzantina.
profondità, in tempi in cui -dicevo- con pochi ingredienti presenti in
casa, nascevano dolci rustici della tradizione da gustare nell’allegria
del focolare domestico.
Tradizioni che nessuno di noi vuol lasciare andar via tanto che credo,
tutti gli amanti dei sapori di una volta, si siano cimentati nella
preparazione di questi fragranti e profumati tarallucci, da
sgranocchiare a qualsiasi ora. E credo anche che nessuno è riuscito a
resistere alla tentazione di inzupparli in un ottimo bicchiere di vino
rosso!
ricette delle nostre nonne che non avendo a disposizione bilancette di
precisione, si affidavano a bicchieri, tazzine e cucchiai per dosare gli
ingredienti. E la cosa più bella che ancora oggi mi fa sorridere,
riguarda le dosi della farina : – “quella che ci vuole” – difficile da
indovinare a colpo sicuro, quando la consistenza dell’impasto finale si
può semplicemente immaginare.
tantissimo impastare a occhio…
Settembre è tornato, discreto e silenzioso, come sempre .
1 bicchiere di olio extra vergine di oliva
1 bicchiere di zucchero semolato
420-450 g di farina di grano tenero Solina
1 pizzico di sale
Semi di anice o di finocchio (facoltativo)
zucchero semolato per la copertura q.b.
Mettete lo zucchero semolato in un piattino, passateci solo da un lato ogni taralluccio per ricoprirlo.
150 ml di liquidi e 150 g di zucchero. Ho pesato solo la farina, quantità variabile a seconda della capacità di assorbimento della farina stessa.
6 Comments
Torno a leggerti un po' di fretta, sono in partenza x le vacanze (finalmente sono arrivate anche x me!!!) e ci tenevo a lasciarti un saluto e un augurio di un settembre splendido, rigoglioso..un nuovo inizio pieno di belle cose <3
ps: queste immagini mi hanno regalato un tuffo al cuore a quando facevo la vendemmia dai miei nonni…
Cara Consu, so già dove sei andata in vacanza e confesso che ti ho invidiata in senso buonissimo, perchè è una meta che spero di poter raggiungere presto anche io 🙂
Grazie per l'apprezzamento che sempre mi dimostri, un bacio, a presto
Io li trovo irresistibili nella loro semplicità! Ne sono ghiottissimo! 😀
I tuoi hanno un aspetto molto invitante.
Fabio
Cioa Fabio, in effetti le ricette semplici sono sempre le migliori e profumano tanto di ricordi e tepore domestico…
Grazie 🙂
Arrivo da Pinterest, attratta dalla ricetta che ho salvato e voglio provare! Mi sembra perfetta per salutare bene l'arrivo della stagione e delle serate casalinghe da passare nel tepore… 🙂
(mi piacciono anche le foto, ci tengo a dirlo!)
Ciao Francesca, grazie per essere passata di qua e grazie per l'apprezzamento sulle foto, una passione, la fotografia, nata per caso e che vorrei tanto coltivare di più…
Spero che i tarallucci al vino ti diano la carezza giusta per iniziare questa stagione interiore e di ascolto della natura che si addormenta dolcemente…