Muffin con fave fresche, scamorza affummicata e spek |
valigia che fa fatica a trascinare. La aiuto a sistemarla e lei prende posto
accanto a me. Non so definire la sua età, che si mostra e si nasconde
attraverso il cappottino leggero fiorato, la gonna dello stesso tessuto, la
camicetta di un bel giallo acceso ed il suo aspetto curato.
indossano auricolari e giocano con i cellulari senza alzare mai lo
sguardo, incuranti del paesaggio che dal finestrino corre veloce davanti
ai nostri occhi.
sotto il sole ed in quel tratto della ferrovia che lo costeggia, sembra quasi
di poter scendere ed esserci, insieme ai pescatori vicino alle barchette, a chi
corre sulla sabbia col suo cane o, semplicemente, insieme a
chi passeggia.
soleggiato, piacevole, placido sabato di maggio.
senza neppure pensarci, scatto delle foto col telefonino, cosa che di solito
non faccio mai, scattare foto col cellulare, intendo.
ha iniziato una conversazione che io con cortesia, assecondo. Una conversazione
garbata, con tante pause che sia io che lei ci prendiamo per continuare ad
osservare quel mare che tra poco, lascerà il posto alla pianura ed alla sua
monotonia. E’ stata una maestra, una maestrina di quelle d’altri tempi alle
quale, mi piace immaginare, i bambini hanno voluto bene.
viaggiando, viaggiando tanto. Sicuramente molto più di me. Russia,
Cina,Turchia, Patagonia.
che condivide, mi piacciono molto e mi incuriosiscono anche. Come gli
alberi che ha visto in Cina, con i frutti incartati con cura per
preservarli – Con quel cielo che è sempre grigio – dice lei -. Intanto lo
scompartimento del treno si riempie. Nessuno bada a nessuno.
viaggio che lascerà il tempo che trova.
viaggio in treno e spero, neppure per la garbata signora col suo vestito
fiorato, un vestito unico nella sua particolarità, che si è
cucito da sola quando ha dato spazio a quella che sicuramente era una passione
che neppure sapeva di avere . Perché il tempo delle volte, quando ti ritorna
tutto dopo una vita di impegni, ti restituisce anche le passioni sopite.
restituita anche a me che avevo imparato a tagliare e cucire e che mi
divertivo a confezionarmi abitini su misura.
infastiditi dal nostro parlare, ma francamente non mi interessa.
questi cellulari in mano, le cuffiette alle orecchie . Poi si dimenticano la
stazione dove devono scendere. – Dice la signora.
Già, siamo schiavi dei
cellulari, dei computer portatili come quello che tira fuori la ragazza di fronte
a noi , che avidamente beve lo schermo mentre con l’altra mano, sgranocchia
cracker, senza mai alzare gli occhi . Siamo invisibili. Tutti.
penso che questo viaggio in treno è stato bello, per me che viaggio sempre in
automobile, e che per un volta ho indossato gli occhi
del mio ragazzo che questo tragitto fa ormai da due anni, avanti ed indietro.
Mi sono chiesta se anche lui ha assorbito quei particolari che mi hanno
incuriosito, a parte il mare. Glielo domanderò.
concedo per la festa della mamma, passarlo insieme al mio ragazzo. Mentre
mi appresto a lasciare lo scompartimento, saluto la signora e le auguro
buon proseguimento e buona vacanza in Liguria, mentre lei mi dice
che sono beata perché sono arrivata.
Hummus di piselli e fave |
– Muffins con fave fresche, scamorza affumicata e spek
– Hummus di fave e piselli freschi
– Frittatine di cocotte con ricotta e rucola
Frittatine in cocotte con ricotta e rucola |
3 Comments
Ecco mi sono letta il tuo post come leggere un bel libro…poi le foto mi hanno fatto venir voglia di alzarmi ed uscire….
Buon week end
Grazie di cuore anche a te Mila…Un abbraccio e alla prossima !
Ma grazie carissima… l'invito a fermarti da me quando scendi in Abruzzo è sempre valido e credimi, sarà un gran piacere conoscerti e cucinare qualcosa per te :)!
Un abbraccio grande bella famciulla !