(Round and round – Spandau Ballett)
Primo mattino.
Fuori il vento sibila.
Dapprima solo un flebile fischio, poi sempre più forte, ad intervalli sregolati .
Al fischio del vento si aggiungono rumori lontani , di finetre sbattute, di piccoli oggetti di plastica trascinati via.
Le foglie nuove degli alberi iniziano una danza frenetica, tra lievi lamenti
smorzati , ora a destra, ora in alto: mulinelli di
foglie, strattonate senza tregua.
Inizia la musica : come i tasti di
un pianoforte mossi da abili dita : bianchi e neri e neri e bianchi .
L’immaginario pianista ora scorre le dita sulla tastiera in un
crescendo di note.
Ballano tra le note le folate di vento : rotolano, girano, volteggiano senza sosta.
Poi d’un tratto , così comè cominciato, il vento si placa.
L’ultimo respiro tra le foglie smosse, e poi il silenzio.
Arriva la pioggia.
Non si può dire che manca il vento, in questo mese di marzo.
Anche oggi, all’appuntamento annuale del mio compleanno, non è mancato il vento.
Chissà se anche quel giorno di (tanti!) anni fa, soffiava il vento.
Di certo la primavera c’era, come c’è oggi, nonostante un cielo greve carico di pioggia.
Il
vento ha lasciato minuscoli petali rosa tra il verde del prato. Tra
quei petali di fragili e delicati fiori appena sbocciati, vanitosa e
sfuggevole si nasconde la Primavera.
E mentre lascio andare via frasi fatte e rifatte tipo – un anno in più che vuoi che sia-
Ripenso ad una frase del”unico astrologo che mi piace leggere :
“Immagina di guardare negli occhi la persona che eri
dieci anni fa. Cosa vorresti dire a quel vecchio te stesso?”
Ecco , qualcosa da dire alla mia vecchia me stessa l’avrei. Veramente ne avrei tante.
Ma penso che è con ironia, leggerezza, senza prendermi troppo sul serio e con la ” nuova me stessa” – con dieci anni in più- che io debba colloquiare, oggi .
– Allora,
Patrizia, guarda dritto davanti a te, ormai è passato il tempo in cui
ti vedevi o meglio, non ti vedevi, scioccamente, perchè a dire la
verità non ti mancava nulla (complicato per noi donne accontentarsi facilmente!)- “troppo grassa,/troppo magra, troppo
bassa/troppo alta, con i capelli troppo lisci/troppo arricciati”.
Adesso sai perfettamente che ESISTI, che ti PIACI e ti PIACE … E allora, esci,
vattene incontro al vento (lascia che ti spettini!) , vattene incontro
alla pioggia (e lascia che ti bagni), ovunque tu abbia voglia di andare! E non smettere mai di fare grandi sogni !
Ebbene sì, sei diventata “grande!” –
Eh caspita, mi rendo conto che è la prima volta che parlo del mio compleanno sul blog!
La scelta della ricetta è casuale. La pubblico oggi perchè siamo durante il periodo Pasquale ed io non ho ancora la mia torta di compleanno. Arriverà presto perchè non festeggerei mai senza tutta la mia meravigliosa famiglia riunita.
E poi perchè mi serviva una tortina per una inaugurazione particolare, così l’ho preparata, tagliata, regalata ed infine, assaggiata.
Buona, ma veramente buona e tanto profumata. Non è una Pastiera, non è una Crostata, ma è un dolce connubio molto ben riuscito !
Un grande saluto ed un abbraccio
Patrizia
Pastiera – Crumble con Amarene
Ingredienti
Per la pasta frolla:
260 g di farina macinata a pietra per crostate
40 g di farina di mandorle
100 g di zucchero
1 pizzico di sale
2 tuorli
125 g di burro
8 g di lievito in polvere per dolci
Per il ripieno:
300 g di grano cotto
200 ml di latte
10 g di burro
300 g di ricotta di pecora ben asciutta
2 tuorli
200 g di zucchero
semi di 1/2 bacca di vaniglia
scorza grattugiata di 1 limone
amarene denocciolate sciroppate
Per il crumble:
1 cucchiaio di farina
30 g di farina di mandorle
30 g mandorle a filetti
Come si fa
Portate ad ebollizione in un pentolino il grano cotto con il latte, la scorza del limone grattugiata ed il burro. Fate cuocere a fuoco lento mescolando, fino a quando il latte non sarà del tutto assorbito (circa 10 minuti). Fate raffreddare.
Per l’impasto, preparate la pasta frolla impastando in una ciotola o nella planetaria
la farina con lo zucchero le uova, il pizzico di sale ed il burro
tagliato a pezzetti. Lavorate velocemente, formate una palla e lasciate riposare.
Setacciate la ricotta in una ciotola e lavoratela insieme allo zucchero. Aggiungete i tuorli ed i semi di vaniglia; aggiungete il grano cotto , infine frullate il tutto molto velocemente per far disfare il grano , fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.
Riprendete la pasta , lasciatene una pallina da parte e rivestite uno stampo del diametro di 22 cm,
lasciando un bordo alto di almeno 3 cm. Riempite la
base con la crema di ricotta e grano. Affondate nella crema le amarene sciroppate , distanziandole tra loro, formando tre cerchi .
Riprendete l’impasto tenuto da parte, aggiungete un cucchiaio di farina e 30 g di farina di mandorle, rimpastate velocemente e sbriciolate l’impasto ottenuto sopra la crema di ricotta e grano. Tagliate a filetti 30 g di mandorle spellate e con essi cospargete la superficie del crumble.
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti. .
Lasciate raffreddare, aggiungete zucchero a velo e se non la consumate subito, conservate in frigorifero.
Note : Non uso comprare la farina di mandorle, ma la preparo da me tritando finemente le mandorle al mixer con un poco di zucchero. Per questa torta, ve ne serviranno 100 g in tutto.
4 Comments
Che bonta! proprio buona e bella 🙂
Cara Patrizia, tantissimi auguri ! Si, siamo (mi ci metto anch'io) diventate grandi: ogni anno che passa…si il fisico lo registra (ma anche no !)…ma dentro di me mi sento sempre più contenta di quello che sono come persona. La crostata è spettacolare, ottima variante della pastiera con la tua aggiunta delle amarene. Un abbraccio
Innanzi tutto Tanti Auguri, poi credimi è tanto prelibata, bellissima e gustosa, complimenti per le piante, e per il magnifico gatto è davvero dolcioso. Ti facciamo i migliori auguri di una buona Pasqua. Mirta e Patata
Tanti auguri cara Patrizia per il tuo compleanno!!
Che bella ricetta e che foto meravigliose.
Un bacio