Febbraio mi sorprende insofferente e stanca.
Stanca del lungo inverno che comincia a pesare, a me che amo il sole, il caldo
Eppure, l’avverto nel suo corto numero di giorni, il primo sentore di primavera.
Il freddo pungente non riesce a tacitarne i primi annunci che emergono, nelle giornate visibilmente allungate, che danno già il senso del cambiamento, che porterà al lento risveglio.
Ma febbraio è anche la neve che cade, il sapore del gelo, l’essenza dell’inverno.
E nonostante io non ami il freddo, la neve l’amo da morire. .
Il suo bianco candore, il suo silenzio irreale.
Il ritmo del tempo che sembra fermarsi.
Il sapore di una fiaba nordica che mi trasporta con la fantasia in luoghi lontani ed incantati, facendomi sentire un pò bambina.
Succede ogni volta che vado in montagna , proprio nei week end di febbraio, a giocare con la neve.
E poi febbraio è carnevale, l’allegria festosa dei bambini che vestono le loro mascherine, la cucina che si impregna di fritto, perchè, checchè se ne dica , un fritto a carnevale ci sta sempre bene.
Anche per me, che il carnevale lo sento poco, da sempre.
Niente chiacchiere, frappe, cenci, e tutti i nomi a questi dolci attribuiti, niente castagnole per me che neppure mi piacciono; da sempre a carnevale, ho fritto i dolci di patate che usava fare mia nonna, che usa fare mia madre e che per noi non hanno rivali.
Tramandata oralmente, mai scritta, di quelle ricette che ogni volta veniva pesata con gli occhi e con le mani , a seconda delle quantità da farne .
Il loro nome tipicamente dialettale della mia zona , “Rinturt” , si traduce credo, con la parola italiana “ritorto”, in quanto la loro forma vuole essere proprio quella di un piccolo bastoncino nodoso e storto, con quei piccoli e numerosi bitorzoli che quando friggono diventano croccanti , in netto contrasto con la sofficità profumata dell’interno.
E non ditemi che non si deve friggere, che puzza, che fa male . – io non friggo mai appunto perchè… – !
Dai su, un fritto buono buono, e questo lo è … ci sta tutto!
Ingredienti
300 g patate
350 g di farina
2 uova
2 cucchiai di olio evo
100 g di zucchero
la scorza grattugiata di 1 limone
6 g di lievito di birra fresco
1 presa di sale
Inoltre
1 cucchiaio d’acqua
zucchero per ricoprire
olio di semi di arachidi
Come si fa
Lessate le patate dopo averle lavate, pelatetele una volta cotte e passatele allo schiacciapatate.
Fate intiepidire e mettetele in una ciotola insieme alle uova (sbattute velocemente in un piatto), lo zucchero, il sale, la farina, l’olio, il limone ed il lievito sciolto in 1 cucchiaio di acqua tiepida.
Impastate bene tutti gli ingredienti , coprite la ciotola con la pellicola e fate lievitare fino al raddoppio in un luogo caldo e asciutto.
Riprendete l’impasto lievitato, e ungendovi un pò le dita, prendete piccoli pezzi di impasto alla volta, allungatelo, dandogli la forma di piccolo bastoncino bitorzoluto, torcetelo e tuffate nell’olio bollente, pochi alla volta , facendo attenzione che non coloriscano troppo.
Importante, per ottenere un buon fritto, è la quantità dell’olio che deve essere abbondante, una padella alta e stretta e la temperatura giusta.
Scolateli con la schiumarola, ponete su carta assorbente a perdere l’olio in eccesso.
Infine, rotolateli nello zucchero semolato e servite anche tiepidi, e comunque in giornata, perchè, come tutti i dolci fritti lievitati, sono buoni appena fatti !
Note : L’mpasto si presenterà piuttosto appiccicoso, ma non aggiungete altra farina.
Se avete fretta, potete aumentare la quantità di lievito; comunque, anche se il volume non sarà proprio raddoppiato, l’impasto crescerà ugualmente durante la frittura.
Più bitorzoli avranno i vostri ritorti e più saranno buoni !
Le immagini della neve sono di un luogo del mio Abruzzo che amo tantissimo, Prati di Tivo (TE) , proprio sotto al Corno piccolo del Gran Sasso, durante una nevicata fantastica !
E buon martedi grasso a tutti !
Patrizia
Mi chiedo se la neve ama gli alberi e campi, che li bacia così
dolcemente.
E li copre come con una morbida trapunta bianca; e forse
dice “Andate a dormire, cari, finché non arriva l’estate di nuovo.”
(Lewis Carrol, Alice nel paese delle meraviglie)
8 Comments
Che foto splendide… e che dire di questi "rinturt" golosissimi!!!!
anche io non amo friggere ma questa tua proposta mi intriga moltissimo! e le tue foto incantano anche chi, come me, non ama la neve
amelie
che bontà anche io friggo poco ma ogni tanto e soprattutto a carnvale ci vuole anche se ho appena postato una riocetta carnevalesca cotta al forno
Che bellissime foto Patrizia..fanno venire voglia del calore avvolgente del caminetto, una tazza fumante di cioccolata e i tuoi dolcetti da pucciare 😛
adoro queste foto.. mi hanno fatto sognare e allo stesso tempo venir voglia di avvolgermi attorno ad una coperta per cercare calore..magari spiluccando sti frittini deliziosi!
anche io friggo poco,ma in questi giorni in casa è un vero tripudio di odore di fritto…da domani aria pulita,fiori,candele profumate e profumatori per ambiente ma io proprio ad un fritto a carnevale non so dire di no!!
queste foto sono bellissime,anche io amo la neve in tutte le sue sfaccettature e non vedo l'ora venga il prossimo week-end per godermene un po tra i monti!
buona serata
Condivido tutto, che il fritto fa male, che fa odore, ma soprattutto che è troppo buono ed irresistibile!!!
Carissime, sono contenta dei vostri apprezzamenti , nel ringraziarvi tutte, vi consiglio di provarli i fritti di patate, troppo buoni!
Un saluto a tutte e grazie ancora 🙂